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Il Polo Museale Regionale della Lombardia dà il benvenuto a Emanuela Daffra, nuovo direttore

Tra le tante novità del 2019, il Polo Museale Regionale della Lombardia annuncia anche un cambio dirigenziale: Emanuela Daffra è il nuovo direttore, subentrata dal 15 febbraio 2019 a Stefano L’Occaso.
Emanuela Daffra è storica dell’arte e ha maturato una significativa esperienza sia all’interno del Ministero per i beni e le attività culturali che al di fuori di esso. Funzionario presso la Soprintendenza per i beni artistici e storici della Lombardia occidentale dal 1990, nel 2009 viene nominata vicedirettore della Pinacoteca di Brera di Milano, ruolo che mantiene fino al 2015, quando viene chiamata a dirigere l’Accademia Carrara di Bergamo nell’anno di avvio della Fondazione. Prima di accettare l’incarico al Polo dirigeva tre settori di restauro (Tessili, Scultura lignea, Arazzi) presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Tutela attiva, educazione e divulgazione, attenzione al restauro finalizzata all’ampliamento della fruizione sono da sempre suoi interessi.

Il direttore uscente Stefano L’Occaso, in carica dal 2015, consegna nelle mani della collega un’istituzione solida e strutturata che, in questi primi tre anni di attività, ha visto la nascita e la realizzazione di diversi progetti destinati ai musei di sua competenza, tanto sul piano della tutela quanto su quello della valorizzazione. Se da un lato, infatti, si è lavorato al restauro e alla riqualificazione degli spazi e dei siti museali, grande attenzione è stata anche data alla promozione dei luoghi della cultura, grazie alla capacità di attirare sponsorizzazioni anche ingenti e all’ampliamento della fruibilità dei musei, reso possibile dalla disponibilità del personale e da accordi siglati con interlocutori pubblici e privati. Nell’ultimo anno, infine, sono stati lanciati diversi progetti legati all’innovazione digitale.

In continuità con l’ottimo lavoro fino ad ora svolto – chiarisce Emanuela DAFFRA – si investirà sulla sicurezza e sull’efficienza delle strutture puntando ad ampliare ancora, quando possibile e necessario, gli orari di apertura. La cura posta negli anni passati per affrontare i nodi di base permetterà poi di concentrare ora le energie del Polo su due versanti ineludibili e connessi tra loro: parlare in modo sempre più chiaro ed accattivante a pubblici diversi, che devono scoprire – o riscoprire- il piacere di frequentare un museo; fare dei luoghi della cultura statali delle autentiche antenne, catalizzatori di energie e fermenti di innovazione per le innumerevoli realtà che costellano in territorio”.