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Museo della Certosa di Pavia

Certosa di Pavia

Eventi

Il Museo

Il Museo della Certosa conserva e offre in mostra numerose opere d’arte, tutte provenienti dalla Certosa di Pavia: dagli affreschi trecenteschi di Bernardino de Rossi ad affascinanti quadri di Luini, Bergognone e Bartolomeo Montagna; dalle numerose sculture rinascimentali ad una ricca raccolta di gessi ottocenteschi che riproduce dettagli della facciata e dei chiostri, permettendo così di apprezzarli più approfonditamente, fino al raffinato Studiolo Ducale, interamente affrescato con motivi che richiamano la pittura dell’antica Roma.

La Storia

Certosa di Pavia

Certosa di Pavia

La Certosa di Pavia fu edificata tra la fine del XIV e il XV secolo, per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano. La chiesa e il convento furono in origine affidati alla comunità certosina, poi a quella cistercense e, per un breve periodo, anche ai benedettini.

La prima idea di costituire un Museo della Certosa ebbe origine alla fine dell’Ottocento quando furono avviati i restauri del monumento, curati da Luca Beltrami. Il museo fu aperto nel 1911 con l’allestimento di Beltrami stesso. Fu chiuso però l’anno successivo e riaperto stabilmente soltanto nel 2008.

L'Edificio

Certosa di Pavia - L'edificio

Certosa di Pavia - L'edificio

Il Museo della Certosa di Pavia è ospitato all’interno del Palazzo Ducale, residenza estiva dei Visconti-Sforza, che si affaccia sull’ampia corte di ingresso della Certosa. La facciata del palazzo fu modificata nel 1625 dall’architetto Francesco Maria Richini, che propose una soluzione elegante, creando una successione lineare di finestre tra lesene, che conferiscono luminosità all’intera struttura.

La Collezione

La raccolta del Museo si articola su due piani. Al piano terra si trova la Gipsoteca, recentemente riallestita e dotata di apparato informativo, con i calchi in gesso dei rilievi della facciata della chiesa e di altre opere che decoravano il monumento.

Al primo piano si trovano la Pinacoteca e la collezione di sculture, nell’allestimento studiato da Luca Beltrami, oltre allo Studiolo affrescato, della seconda metà del Cinquecento.

 

  • Calco da originale scultoreo: Monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este

    Calco da originale scultoreo: Monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este

    Il calco riproduce la parte superiore del monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, dall'originale in marmo di Cristoforo Solari, che ora si trova sul pavimento della chiesa. Un altro esemplare di questo calco si trova al Museo Puskin di Mosca.

  • Madonna con Bambino in trono di Bartolomeo Montagna

    Madonna con Bambino in trono di Bartolomeo Montagna

    La grande tavola raffigurante la Madonna col Bambino in trono con San Giovanni Battista, San Girolamo e angeli musicanti, opera del pittore vicentino Bartolomeo Montagna, proviene dalla terza cappella di sinistra della chiesa. Fu realizzata intorno al 1490 su committenza dei monaci certosini.

  • Studiolo – la volta

    Studiolo – la volta

    Questo splendido interno rinascimentale è affrescato con coloratissimi paesaggi, scanditi da monumentali mostri dalle gambe serpentiformi. La volta, decorata con spettacolari grottesche, ospita al centro, entro una complicata cornice ellittica, la rappresentazione del Sogno di Costantino. I finti bassorilievi delle lunette narrano vicende di epoche diverse.

  • S. Ambrogio e S. Martino di Bernardino Luini

    S. Ambrogio e S. Martino di Bernardino Luini

    Le due splendide tavole, ricordate in manoscritti del XVII e XVIII secolo, sono state attribuite a Bernardino Luini. I due pannelli sono considerati come parte di un polittico disperso, dipinto per la chiesa della Certosa o per qualche altro possedimento certosino.

  • Studiolo – le pareti

    Studiolo – le pareti

    Ad ogni lunetta corrisponde, nel paesaggio sottostante, la storia di un santo monaco o eremita: San Girolamo, Sant’Umberto, ma anche il certosino San Guglielmo da Fenoglio, che lotta contro gli assalitori servendosi di una zampa d’asino. Nulla di certo è noto riguardo all’autore (o autori) di questo splendido ciclo pittorico: si può ipotizzare che il ciclo sia opera di più artisti, forse attivi in tempi diversi.

  • Flagellazione di Cristo

    Flagellazione di Cristo

    Formella in marmo di Antonio Mantegazza. Appartiene ad una serie di 3, probabile parte di un polittico scolpito con le Storie della Vita e della Passione di Cristo. La composizione architettonica sullo sfondo ha rimandi all’opera di Bramante, e consente di datare l’opera all’ultimo ventennio del Quattrocento, mentre la straodinaria tecnica di esecuzione richiama lo stiacciato di Donatello.

Indirizzo

Viale Monumento, 4
27012 Certosa di Pavia

Proprietà

Ente MiC

Tipologia

Museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta

Maggiori informazioni

Informazioni

ORARI

Lunedì: chiuso
Martedì: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30
Mercoledì: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30
Giovedì: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30
Venerdì: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30
Sabato: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30
Domenica: 9.00 – 12.00, 14.30 – 17.30

Chiusura biglietteria: 30' prima

Altre informazioni: L’apertura del museo è subordinata agli orari di apertura e chiusura del complesso certosino. Chiusura: 1 e 6 gennaio, 25 dicembre, salvo diverse indicazioni trasmesse dal superiore Ministero della cultura. Per le aperture straordinarie consultare la sezione Notizie di questo sito, oppure il sito MiC e i social network ufficiali del Museo.

Indirizzo

Viale Monumento, 4
27012 Certosa di Pavia

Come arrivare

IN AUTO: da Milano: Strada Statale n. 35 direzione Pavia; da Pavia: Strada Statale per Milano, dopo il primo semaforo girare a destra; IN TRENO: Linea Milano - Genova, con treni locali e stazione di Certosa; IN AUTOBUS: collegata con Pavia (via Trieste, di fronte alla stazione ferroviaria) e con Milano (Famagosta).

Contatti

+39 0382 924990
www.museo.certosadipavia.beniculturali.it
drm-lom.mucertosadipavia@cultura.gov.it

Biglietto intero

Ingresso libero

Servizi igienici

Il museo è dotato di servizi igienici anche per disabili